Le Porte dell’Aurora rappresentano la via al cuore della città. Per questo erano uno dei punti più colpiti dagli attacchi militari alla città. Nel 1799 l’Impero Russo distrusse il muro difensivo, ma non toccò le porte dell’Aurora, si pensa, intimorito dalla presenza dell’Icona sacra al suo interno. Si tratta di una delle poche rappresentazioni di Maria senza il bambino. Viene venerato da centinaia di anni, anche se un tempo era solo un semplice dipinto, situato in una nicchia del muro, protetto dalle intemperie solo da un vetro. E cosa accadde in seguito alla mancata demolizione della cappella da parte dell’esercito? Si narra che per grazia di Maria si rialzò, incolume, un bambino caduto dal secondo piano. Gli angeli, recatisi in visita ad un altro bambino nella cappella, gli promisero un futuro grandioso. E così avvenne. Il bambino, cresciuto, in segno di riconoscimento, mandò continuamente doni alla cappella. Tra questi, una catenina, che si trova ancora lì. Un destino contrario invece attendeva chi non rispettava la cappella. Ad esempio un soldato russo, deriso il dipinto sacro, che intendeva spogliare degli ex voto, venne scaraventato e allontanato dall’icona da una forza invisibile con tale violenza, che di lui non rimase che una macchia.
Non meraviglia che ancora oggi qui si raccolgano i fedeli. E oggi accedere alla cappella è più facile. Un tempo alla cappella si entrava solo dal giardino del monastero vicino e i laici, soprattutto le donne, non erano ammessi al suo interno. Ma non si può fermare la fede di chi prega per un miracolo. Per questo la cappella è stata realizzata in modo tale che sia possibile guardare al suo interno anche a coloro che si trovano in strada. Siete già lì? Recatevi fino alla Cattedrale, dalla quale vi separano solo N passi.

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